Tutto ebbe inizio quasi un secolo fa, a Villa d’Adda, in località Tassodine. Qui Locatelli Ambrogio coltivava a mezzadria un vigneto di 18 pertiche, senza acqua né elettricità. L’uva, raccolta a mano, veniva trasportata in gerle fino alla cascina La Cà per la pigiatura, poi affinata nelle cantine del padrone a Rossera. Al mezzadro restava solo metà del vino, frutto di enormi sacrifici.
Negli anni ’60, la famiglia Locatelli si trasferì definitivamente a La Cà, acquistando casa e terreni. Poco dopo, una frana distrusse l’antica abitazione a Tassodine, risparmiando solo il santuario vicino. L’evento rafforzò un forte legame spirituale con il luogo. L’attività agricola continuò, spostandosi in parte verso l’allevamento, ma la passione per la vigna non venne mai meno.
Angela, figlia di Ambrogio, ereditò la vigna e rinnovò la produzione con varietà moderne e tecniche più avanzate, senza tradire le origini. All’inizio degli anni 2000 nacque “Rubinio”, il primo vino firmato La Cà, seguito dal “Villano” e dall’avvio dell’apicoltura. Oggi Claudio e Silvia, nel ricordo di Angela e Lucio, portano avanti l’azienda con amore e rispetto per il territorio.
Applichiamo pratiche agricole sostenibili e a basso impatto: riduciamo i trattamenti, rispettiamo la biodiversità e proteggiamo le api con metodi naturali.
Siamo profondamente legati al Monte Canto e ai suoi vitigni storici come la Barbera e l’Uva Schiava, che coltiviamo con cura e rispetto per la tradizione.
Seguiamo ogni fase della filiera con attenzione personale: dalla piantumazione delle giovani viti all’affinamento, fino al confezionamento del miele e del vino.
Crediamo nelle radici come punto di partenza per crescere con consapevolezza. Rispettiamo la natura, custodiamo il passato e valorizziamo ogni fase del nostro lavoro – in vigna e in apiario – con passione, trasparenza e autenticità.
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